Azioni e documenti

Le azioni e i documenti principali del Movimento Trieste Libera

Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Manifestazione del Movimento Trieste Libera
Bandiera di Stato del Territorio Libero di Trieste
Bandiera di Stato del Territorio Libero di Trieste

Dalla sua fondazione a fine 2011, il Movimento Trieste Libera ha portato avanti le sue azioni presentando documenti a livello locale, italiano ed internazionale.


I documenti raccolti su questa pagina riassumono la battaglia legale per il rispetto delle leggi vigenti nel Territorio Libero di Trieste e nel suo Porto Franco internazionale, nonché per difendere i diritti dei cittadini, residenti ed imprese di Trieste.


I principali trattati internazionali richiamati nei documenti e che disciplinano lo status dell'attuale Territorio Libero sono pubblicati QUI.


Luglio 2011:


La "Questione Trieste" viene riaperta davanti alle autorità europee. La denuncia è presentata da Roberto Giurastante per conto dell'associazione ambientalista Greenaction Transnational. Pochi mesi dopo, Roberto Giurastante diventa uno dei fondatori dei Trieste Libera.


L'articolo sul suo blog "Ambiente e Legalità": LINK


Marzo 2012:


Denuncia sulla violazione dei diritti fondamentali della "Zona A" del Territorio Libero di Trieste alla Corte di Giustizia internazionale dell'Aja.


Aprile 2012:


Lo status del Territorio Libero viene comunicato al Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, agli Stati Uniti d'America, nonchè a Canada,Austria, Germania, Ungheria, Cina, Russia, Brasile, India e Nuova Zelanda.


Maggio 2012:


Trieste Libera invia al Parlamento Europeo una petizione "contro le illegittime esazioni fiscali italiane nella Zona A del TLT". 3.500 cittadini sottoscrivono la richiesta.


Settembre 2012:


Denuncia al Consiglio di Sicurezza, al Segretario Generale e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite delle "violazioni del Trattato di Pace da parte dell'Italia a danno del Porto Franco internazionale e del Territorio Libero di Trieste e dei suoi cittadini".


Febbraio e aprile 2013:


Inizia la campagna "NO ELECTION DAY" in opposizione alle elezioni italiane convocate a Trieste. Per la prima volta, i cittadini del TLT denunciano ai seggi l'illegittimità delle elezioni politiche (febbraio) e regionali (aprile) indette nel nome della Repubblica Italiana (uno Stato terzo) nel Territorio Libero.


Le elezioni regionali sono state oggetto di un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, sottoscritto da 57 cittadini. Il TAR FVG ha rigettato il ricorso con la sentenza 530/2013 che nega l'esistenza del Territorio Libero.


La sentenza amministrativa 530/2013 è analizzata e confutata con la specifica expertise pubblicata dalla Law Commission della I.P.R. F.T.T. (International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste): LINK


Giugno 2013:


Presentazione della "Messa in mora del Governo Italiano per reiterata violazione del Trattato di Pace sull'amministrazione civile provvisoria della Zona A del TLT e degli obblighi sul Porto Franco internazionale di Trieste". È il primo, seppur embrionale atto legale a fare il punto sugli obblighi del Governo amministratore italiano, a denunciare puntualmente la loro violazione ed a proporre delle rapide soluzioni per il ripristino della legalità: LINK


Dicembre 2013:


Trieste Libera invia la "Petizione per il ripristino della legittima amministrazione della Zona A del Territorio Libero di Trieste e nomina del Governatore" alle Nazioni Unite. La petizione è accompagnata dalle prima 16.000 firme di cittadini e residenti.


Marzo 2014:


Denuncia alle Nazioni Unite e al Governo italiano per la continua violazione dei diritti umani sulle amministrazioni di sostegno e affidamento di minori commessi dalle autorità italiane operanti nell'attuale Territorio Libero di Trieste: LINK


Maggio-giugno 2014:


La campagna "No Election Day" si estende alla denuncia delle elezioni europee, indette in uno Stato, il Territorio Libero, che non è mai stato associato alla UE dal Governo amministratore civile provvisorio italiano. Gli atti sono trasmessi al Parlamento Europeo.


Risposta del Presidente del Parlamento Europeo: LINK


Luglio 2014:


Prima integrazione dell'atto di Messa in Mora. L'atto è presentato alle Nazioni Unite.


Settembre 2014:


- Presentazione alle Nazioni Unite della diffida internazionale al Governo Italiano sul Porto Franco internazionale di Trieste, con bozza di decreto per l'applicazione della legittima amministrazione fiduciaria da parte del Governo Italiano e richiesta di un nuovo governo amministratore in caso di rifiuto. Documento presentato in anteprima a Vienna con il sostegno dei nostri delegati austriaci: LINK


- Reclamo internazionale presentata al Governo italiano ed alle Nazioni Unite per denunciare lo scarso interesse dell'amministrazione locale all'assistenza sociale e richiesta del reddito di cittadinanza (basic income) per i cittadini del Territorio Libero: LINK

 

- Presentazione del ricorso contro le due sentenze amministrative (n. 530/2013 del TARFVG e n. 1350/14 del Consiglio di Stato) alla Corte dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo (CEDU). Le sentenze negano con motivazioni politiche l'essitenza del Territorio Libero di Trieste.


Dicembre 2014:


Trieste Libera presenta una prima causa collettiva a livello internazionale. I cittadini del Territorio Libero citano lo Stato Italiano "per l’imposizione del servizio militare nella "Zona A" del TLT".


Gennaio 2015:


Diffida contro la c.d. "sdemanializzazione" del Porto Franco Nord, promossa da una consociazione di politici locali a danno di Trieste e della comunità internazionale: LINK


Marzo 2015:


Inizio della campagna di Liberazione Fiscale per i cittadini e le imprese del Territorio Libero di Trieste, dove lo stato italiano impone illegalmente le sue tasse, rovinose per l'economia e per il porto franco internazionale di Trieste. L'iniziativa è stata comunicata con note ufficiali ai seguenti enti:


- Alla Commissione Tributaria: LINK


- Al Commissario del Governo a Trieste: LINK


- Ad altre autorità interessate: LINK


Aprile 2015:


Presentazione di due richieste al Commissario del Governo:


- richiesta di emettere decreti di inefficacia delle sentenze del TAR FVG n. 530/2013 e Consiglio di Stato n. 1350/2014 che avevano rigettato come infondata e addirittura “eversiva” la richiesta del Movimento di annullare le elezioni regionali convocate nel Territorio Libero di Trieste simulando la sovranità italiana su di esso: LINK


- richiesta di dichiarare l'inefficacia delle sentenze che dichiarano falsamente il ripristino della sovranità italiana su Trieste in procedimenti di natura fiscale che, per questo, configurano una seria violazione dei giusti diritti dei triestini: LINK


Presentazione, in base alla legge tavolare austriaca (Grundbuch) della domanda d'iscrizione del Porto Franco Nord al "Demanio di Stato del Territorio Libero di Trieste" azione definitiva a difesa del porto franco internazionale e dei diritti di tutti gli Stati (stabiliti dall'Allegato VIII del Trattato di Pace): LINK


- Messa in mora al Commissario dell’Autorità Portuale, D’Agostino, sul rispetto della legge nella gestione del Porto Franco internazionale di Trieste, inviandogli copia di denunce già presentate in materia: LINK


Maggio 2015:


- Il Movimento Trieste Libera presenta una denuncia antimafia e anti corruzione ed una diffida all'Ufficio del Demanio della Repubblica Italiana ed altre autorità italiane che vogliono vendere il punto franco nord del Porto Franco di Trieste, essendo questo un "ente di stato" (State corporation) del Territorio Libero di Trieste (Allegato VIII - Trattato di Pace di Parigi, UNTS 49): LINK


- Notificata al Commissario del Governo della “Carta dei Diritti del Cittadini e delle imprese del Territorio Libero di Trieste” che si fonda sulla Risoluzione n. 16/1947 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sul Trattato di Pace di Parigi, sul Memorandum di Londra e si richiama ai principi della Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America, della Carta delle Nazioni Unite, e delle Convenzioni internazionali sul diritto dei Trattati: LINK


- Diffida formale a Equitalia per sospendere in autotutela le riscossioni «a carico di cittadini ed imprese del Territorio Libero di Trieste» che siano «effettuate per conto di organi dello Stato italiano, in base a leggi non estese all’ordinamento del Territorio Libero (Cassaz. civ., Sez. I, sent. n. 323/1965) e con quote del debito pubblico italiano (divieto ex art. 5 Alleg. X del Trattato di Pace del 1947).» LINK


Giugno 2015:


- Apertura del contenzioso internazionale sull’attuale Free Territory of Trieste (FTT) e sul suo Porto Franco internazionale davanti al Parlamento Europeo, e suo tramite alla Commissione Europea, con la procedura di petizione prevista dall’art. 227 del Trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE): LINK


- Notifica al Commissario del Governo italiano che amministra il Free Territory e suo tramite al capo del Governo della richiesta formale di regolarizzazione della situazione fiscale di Trieste entro 90 giorni, previa sospensione cautelare immediata delle procedure fiscali, anche esecutive, e di sfratto conseguenti a leggi italiane che non sono applicabili come tali ai cittadini, ai residenti ed alle imprese di Trieste, perché non vi sono state estese regolarmente: LINK


- I politici locali dichiarano di voler forzare la sdemanializzazione del porto franco internazionale del Territorio Libero di Trieste, per destinarlo alla speculazione edilizia illecita gravata da seri interrogativi anti mafia e anti corruzione. Il Movimento Trieste Libera reagisce diffidando le autorità italiane coinvolte affinché si astengano dall'azione illecita: LINK


Luglio 2015:


- Il Movimento Trieste Libera ha aperto con il Commissario del Governo la questione dell'attuale Provincia di Trieste, istituita come ente autonomo del Territorio Libero di Trieste con Ordine n. 259 del 1948 del Governo Militare Alleato, senza continuità né identità territoriale con l'omonima e più vasta provincia del Regno d'Italia esistita come tale dal 1922-23 al 1943: LINK


- Diffida civile e penale ai politici italiani a Trieste (il sindaco Roberto Cosolini, la presidente regionale Debora Serracchiani, il direttore del Demanio italiano Roberto Reggi, tutti del PD, ed il Commissario dell’Autorità Portuale imposto dal PD in febbraio, Zeno D’Agostino): l'eliminazione del Porto Franco Nord è illecita per diritto internazionale e diritto italiano LINK


- Il Movimento Trieste Libera presenta al Commissario del Governo la richiesta di abrogare i decreti commissariali che hanno introdotto a Trieste la leva militare obbligatoria nelle Forze Armate italiane dal 1957: LINK


Agosto 2015:


- Seconda richiesta della domanda di iscrizione del Porto Franco Nord al "Demanio di Stato del Territorio Libero di Trieste" l'azione definitiva a difesa del porto franco internazionale e dei diritti di tutti gli Stati (stabiliti dall'Allegato VIII del Trattato di Pace) continua dopo il rigetto del primo documento (Aprile) e per reagire ai nuoti tentativi illeciti dei politici e funzionari locali di eliminare il Porto Franco Nord di Trieste: LINK


- Avvertimento pubblico alla Capitaneria di Porto italiana a Trieste sui motivi per cui la gara di concessione europea per il servizio rimorchiatori nel Porto Franco internazionale di Trieste ed il suo esito potrebbero venire impugnati per nullità originaria assoluta. All'atto è allegata la petizione all'Unione Europea del giugno 2015: LINK


Settembre 2015:


Notifica al Governo italiano quale amministratore civile provvisorio del Free Territory of Trieste, attraverso il Commissario del Governo a ciò delegato, di un "Avviso Pubblico" dell'imminente scadenza del termine dell'«Invito formale ad adempiere entro 90 giorni agli obblighi di diritto internazionale e di diritto italiano verso il Free Territory of Trieste, i suoi cittadini e residenti, le sue imprese e le sue istituzioni».


Dalle ore 24.00 del 15 settembre il Movimento formalizza la verifica delle omissioni ed inadempienze del Governo Italiano per «azionare immediatamente i necessari rimedi di diritto internazionale ed interno predisposti» LINK


- Trieste Libera annuncia la costituzione della International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste, I.P.R. F.T.T. – Rappresentanza Internazionale Provvisoria del Territorio Libero di Trieste, legittimata con le deleghe specifiche dirette dei soggetti giuridici privati, pubblici ed internazionali titolari dei diritti violati. Si tratta di uno strumento giuridico speciale, essendo la situazione del Territorio Libero di Trieste e del suo Porto Franco Internazionale è senza precedenti: LINK


Ottobre 2015:


- Invio alla Commissione per le Petizioni del Parlamento Europeo nuovi documenti ed informazioni ad integrazione della sua petizione urgente «Per denuncia di gravi violazioni del diritto internazionale e del diritto dell’Unione Europea nei rapporti giuridici, politici ed economici dell’Unione Europea e dalla Repubblica Italiana verso l’attuale Free Territory of Trieste e verso gli altri Stati dell’UE e della Comunità internazionale».


Le prime quattro adesioni internazionali alla petizione arrivano da Austria e Cechia.


- Invito formale a Commissario del Governo italiano e Prefetto ed alla Regione Friuli Venezia Giulia a sospendere immediatamente, e poi annullare, con i poteri di amministrazione civile provvisoria del Territorio Libero di Trieste delegati a tali enti dall'art. 70 della L. cost. n. 1/1963, le imposizioni fiscali e le procedure esecutive dello Stato italiano nei confronti dell'EZIT - Ente Zona Industriale di Trieste, costituito nel 1949 come ente di Stato del TLT.


Il documento è notificato anche all'I.P.R. F.T.T. - International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste, la Rappresentanza Internazionale Provvisoria del Territorio Libero di Trieste: LINK


- Per difendere il Porto Franco Nord dalle operazioni speculative illegali ed imbroglione del malaffare politico-istituzionale italiano, una diffida pubblica alle autorità italiane. Ogni loro tentativo di forzare la situazione renderebbe nullo qualsiasi loro atto di dismissione e cessione del Porto Franco Nord. Documento inoltrato per conoscenza alla I.P.R. F.T.T. LINK


Novembre 2015:


Il Movimento Trieste Libera ha notificato ad autorità locali e italiane un «Esposto riguardante esazioni fiscali illegittime nei confronti dell’Ente per la Zona Industriale di Trieste (EZIT) ed ipotesi di reato connesse» denunciando le responsabilità dei suoi amministratori, essendo l'EZIT è un ente di Stato del Free Territory of Trieste sotto amministrazione provvisoria del Governo italiano: LINK


Gennaio 2016:


Il Movimento Trieste Libera notifica una «Diffida ed invito a rispettare la legge nell'amministrazione civile provvisoria del Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste per tutte le responsabilità civili e penali connesse» agli amministratori italiani incaricati dell'amministrazione civile provvisoria del TLT, affinché si astengano dallo sdemanializzare il Porto Franco Nord e delegando la I.P.R. F.T.T. a compiere tutte le azioni internazionali necessarie alla difesa dei diritti e degli interessi legittimi rappresentati nell'atto: LINK


Il Movimento Trieste Libere richiede la detassazione delle pensioni italiane per i residenti e per i cittadini del Territorio Libero di Trieste all'ente di previdenza sociale INPS, con riferimento all'allegato X del Trattato di Pace del 1947, delegando le difese internazionale sulla questione alla “Rappresentanza Internazionale Provvisoria del Territorio Libero di Trieste – I.P.R. F.T.T.” LINK


Febbraio 2016:


- Notifica di una «Diffida ad adempiere a tutti gli obblighi del diritto internazionale, del mandato di amministrazione civile provvisoria e dell'ordinamento costituzionale italiano riguardanti il Free Territory of Trieste» alle autorità provvisoria italiane sulla base della diffida del 29 giugno de al recente documento ONU S/2015./809 che conferma lo status legale dell'attuale Territorio Libero di Trieste - TLT: LINK


- Richiesta al Commissario del Governo amministratore italiano «Di demarcazione visiva urgente del confine di Stato tra il Free Territory of Trieste e la Repubblica Italiana» per la tutela della legalità internazionale ed interna, della sicurezza civile e militare e dell'ordine pubblico, anche in relazione ai noti problemi causati dai traffici illegali crescenti di persone e di beni, inclusi i traffici di armi e di stupefacenti: LINK


Marzo 2016:


- Trieste Libera depositato al Commissario del Governo italiano a Trieste la richiesta formale di estendere anche ai cittadini dell’attuale Free Territory of Trieste il diritto di votare il referendum italiano del prossimo 17 aprile contro le ricerche ed estrazioni di idrocarburi nel mare Adriatico.


Per far votare anche i cittadini del Free Territory amministrato il Governo amministratore od il suo Commissario dovrebbero quindi emettere un provvedimento legislativo specifico, e senza di esso il loro voto potrebbe determinare la nullità del referendum per violazione degli obblighi giuridici internazionali e costituzionali del Governo italiano e dello Stato italiano verso il Free Territory of Trieste: LINK


- È reso pubblico l'avvio della procedura di iscrizione ex lege della proprietà delle aree del Porto Franco Nord di Trieste al Porto Franco internazionale del Free Territory of Trieste, in esecuzione del Trattato di Pace con l’Italia del 10 febbraio 1947 e dei diritti specifici di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite: LINK


Aprile 2016:


Il Movimento Trieste Libera - MTL ha presentato l'11 aprile una documentata denuncia amministrativa e penale nei confronti dei responsabili della “Equitalia S.p.A”, società pubblica concessionaria della riscossione dei tributi per conto dello Stato italiano: LINK


Il motivo della denuncia è che le società del Gruppo Equitalia obbligano, anche se la legge non lo prevede, i cittadini e le imprese a presentare le domande di sospensione legale della riscossione (L. 228/2012 di bilancio dello Stato, art. 1, commi 337-344) utilizzando un modulo predisposto dalla stessa Equitalia che omette l'intera, ampia categoria delle “altre cause di inesigibilità” prevista dalla legge (comma 338, punto f), impedendo così ai contribuenti di azionarla.


Luglio 2016:


Trieste Libera denuncia alla Procura il Commissario del Governo italiano a Trieste, Annapaola Porzio, per un “Comunicato” nel quale si afferma che il Free Territory of Trieste non esiste e nel quale minaccia sanzioni pecuniarie e penali contro i cittadini che hanno presentato obiezione fiscale motivata contro l’imposizione delle tasse dello Stato italiano a Trieste: LINK


Dicembre 2016:


Il Movimento Trieste Libera inizia il deposito delle prime domande di commissariamento dei Comuni di Trieste e Muggia sottoscritte da 442 cittadini consapevoli del Territorio Libero di Trieste ed indirizzate al Governo italiano amministratore tramite il Commissario del Governo che lo rappresenta a Trieste.


Il fondamento giuridico della richiesta è quello già annunciato durante le elezioni: l’illegittimità, anche costituzionale, dell’applicazione di leggi elettorali dello Stato italiano che non sono mai state estese al Free Territory e violano il principio proporzionale del suo ordinamento.


Aprile 2017:


Il Movimento Trieste Libera ha inviato al Commissario del Governo e Prefetto, al Questore ed al Procuratore della Repubblica una segnalazione urgente di danno sociale e pericolo per l’ordine pubblico causati a Trieste da ritardi abnormi nel pagamento del sostegno al reddito a migliaia di cittadini e famiglie in stato di povertà: LINK


Giugno 2017 - maggio 2018:


Il Movimento Trieste Libera supporta la raccolta di adesioni alla causa di accertamento fiscale 1757/17 azionata della International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T. contro il Governo italiano, il suo Ministero dell’Economia e delle Finanze, le sue agenzie fiscali (Entrate, Demanio, Dogane e Monopoli) e l’INPS per l’accertamento del titolo a riscuotere nell’attuale Free Territory of Trieste e nel suo Porto Franco internazionale le enormi imposte e tasse dello Stato italiano invece che quelle del Free Territory. 


Ottobre - novembre 2018:


Trieste Libera sostiene la raccolta di adesioni all'impugnazione in appello della sentenza di primo grado nella causa di accertamento fiscale 1757/17: LINK


Novembre 2018 - marzo 2021:


Trieste Libera è entrata nella causa civile n. 4277/2018, pendente davanti al tribunale di Trieste, per l’accertamento del diritto del Free Territory of Trieste e del suo Porto Franco internazionale all’esenzione dell’I.V.A. dello Stato italiano secondo leggi italiane in vigore, incluse leggi nazionali che recepiscono ed eseguono strumenti di diritto internazionale e dell’Unione Europea. La causa è stata avviata dalla I.P.R. F.T.T. nei confronti del Governo italiano, al suo Ministero dell’Economia e delle Finanze ed alle sue Agenzie fiscali delle Entrate e delle Dogane e Monopoli. Trieste Libera organizza le nuove adesioni: LINK


Da Febbraio 2020:


Trieste Libera sostiene la nuova causa promossa dalla I.P.R. F.T.T. e relativa all'amministrazione e la tassazione del Porto Franco internazionale di Trieste, ente di Stato dell'attuale Territorio Libero di Trieste: LINK


Da luglio 2020 a luglio 2023:


Trieste Libera sostiene l'azione per revocazione ex art. 395, n. 4 c.p.c. cioè per errore di fatto promossa davanti alla Corte d’Appello di Trieste dalla I.P.R. F.T.T. e relativa alla sentenza di secondo grado nella causa sul regime fiscale generale applicabile all'attuale Territorio Libero di Trieste: LINK


Prosegue inoltre la raccolta di adesioni alla causa sull'inapplicabilità dell'IVA LINK ed alla causa sull'amministrazione del Porto Franco internazionale LINK


Da gennaio 2021 a dicembre 2022:


Trieste Libera sostiene la causa che la I.P.R. F.T.T. ha azionato nei confronti del Governo italiano sui diritti fiscali di Trieste e del suo Porto Franco internazionale fino al ricorso di terzo grado davanti alla Suprema Corte di Cassazione italiana: LINK


Settembre 2022:


Trieste Libera e la I.P.R. F.T.T. presentano istanza di revocazione contro la scandalosa sentenza n. 8600/2022 della Corte di Cassazione sui diritti fiscali dell’attuale Free Territory of Trieste LINK.


Luglio 2023:


Trieste Libera e la I.P.R. F.T.T. avviano le prime procedure d'intervento della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (LINK) dopo le "sentenze di fuga" dei giudici italiani.