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Già oltre 350 interventi nella causa fiscale
di Trieste al Governo italiano
Trieste, 17 luglio 2017 (NMAgentur) – Gli interventi di cittadini ed imprese nella prima class action fiscale di Trieste contro il Governo italiano sono già oltre 350, e continuano ad aumentare nonostante il silenzio stampa, da due mesi, di quasi tutti i media italiani nazionali e locali sulla clamorosa iniziativa giudiziaria, che non ha precedenti e completa un’azione avviata dal 2015 (LINK).
Tra i media che hanno sinora censurato le notizie sulla causa fiscale vi sono anche i quotidiani finanziati a Trieste dal Governo italiano in lingua italiana e slovena “Il Piccolo” e “Primorski dnevnik”.
La causa è stata azionata dalla International Provisional Representative of the Free Territory of Trieste – I.P.R. F.T.T. (LINK) e la raccolta delle adesioni è curata dal Movimento Trieste Libera (LINK) che lunedì 17 luglio ha depositato al Tribunale di Trieste un gruppo ulteriore di adesioni di imprese e nelle prossime settimane provvederà a depositare le nuove adesioni via via pervenute.
La I.P.R. F.T.T. ha citato in giudizio il Governo italiano, il suo Ministero dell’Economia e delle Finanze, le sue agenzie fiscali (Entrate, Demanio, Dogane e Monopoli) e l’INPS per l’accertamento del titolo a riscuotere nell’attuale Free Territory of Trieste e nel suo Porto Franco internazionale le enormi imposte e tasse dello Stato italiano invece che quelle del Free Territory affidato all’amministrazione provvisoria del Governo italiano dai Governi statunitense e britannico per conto delle Nazioni Unite.
La citazione della I.P.R. F.T.T. è stata notificata al Governo italiano ed agli altri enti convenuti il 22 maggio 2017, con prima udienza stabilita per il 27 novembre 2017, e prevede anche soluzioni negoziali, ma i cittadini e le imprese che intervengono nella causa a fianco della I.P.R. F.T.T. possono già far valere nelle proprie controversie fiscali la pendenza di causa. Da ciò la crescita rapida e continua delle adesioni.
Alti funzionari governativi italiani che desiderano mantenere l’anonimato confermano che la causa è fondata e sarebbe perciò opportuno risolvere l’intera questione con un negoziato tra il Governo italiano amministratore e la I.P.R. F.T.T. e con la mediazione dei Governi degli USA e del Regno Unito.